Quando per le strade della città s’incontravano i cavalieri templari
Via Templari, memoria dell’Ordine cavalleresco che a Brindisi ebbe importante sede e dove subì il processo che ne decretò la fine.
Dal sec. XII al sec. XIV a Brindisi – principale porto d’imbarco per il vicino Oriente, per la Terrasanta come per le Crociate – ebbero sede molti degli ordini cavallereschi, dai Teutonici, ai Gerosolomitani, agli Ospitalieri e, naturalmente, ai Templari, dediti alla difesa del Tempio della Cristianità a Gerusalemme. Il toponimo è recente, in quanto sino al 1921 la strada era intitolata a R. Rubini, tuttavia evoca un importante periodo di storia della città.
Nella zona di via Templari erano stanziati i Cavalieri Teutonici, che avevano sede nei pressi di dove oggi sorge il Castello Svevo, opera di Federico II, mentre a breve distanza, dinanzi alla chiesa di S. Anna, era l’Ospitale di S. Martino, con tutta probabilità gestito dagli stessi Cavalieri Teutonici.
L’ordine dei Templari a Brindisi aveva ospizio presso la chiesa di S. Giorgio, protettore degli ordini cavallereschi, dei pellegrini e dei crociati, che probabilmente – per ciò che ci racconta il Vacca – era situata nei pressi di dove ancora insiste il Bastione S. Giorgio. L’ospizio dei Templari, per i tanti possedimenti che avevano in Salento, divenne una Percettoria, mentre l’Ordine dipendeva dalla casa centrale di Barletta.
Come ci racconta A. Del Sordo, pur essendo obbligati all’osservanza dei voti monastici (povertà, castità ed obbedienza), i Templari furono autorizzati ad accettare donazioni, e possedere terre e feudi, sicchè per i cospicui beni di cui disponevano erano divenuti, in breve volgere di tempo, una vera e propria potenza economica, emancipata, peraltro, da qualsiasi autorità che non fosse quella pontificia. Sulla scorta di quanto già accadeva in Francia con il Re Filippo il Bello, che soppresse l’Ordine per spogliare i Templari dei loro beni, a Brindisi, alla morte di Re Carlo II d’Angiò nel 1309, successe Roberto che decretò l’abolizione definitiva dell’Ordine con il pretesto dell’eresia, dato che anche le finanze della corte dei d’Angiò e di quella papale erano provate dal susseguirsi di guerre contro gli Svevi.
Ebbe così inizio una progressiva spoliazione dei beni degli ordini cavallereschi, che intorno al 1300 erano al culmine della loro potenza economica e che culminò con il processo ai Cavalieri Templari. Questo si tenne a Brindisi nella Chiesa di S. Maria del Casale, dove il Collegio giudicante di prelati inviati dalla Corte Pontificia si insediò il 15 maggio del 1310; successivamente il 4 giugno, nel castello svevo, gli inquisitori procedettero all’interrogatorio di due templari, Ugo di Samaya e Giovanni da Nardò, i quali confermarono le accuse contro il loro stesso Ordine. Con bolla papale del 22 marzo del 1312 si decretò la soppressione dell’Ordine dei Templari, mentre con il decreto del 2 maggio dello stesso anno si stabilì che tutti i beni e i privilegi dell’Ordine soppresso passassero ai Cavalieri Ospitalieri, anche se – pur non avendo riscontri documentali – molti storici pensano che buona parte dei beni siano rimasti nella disponibilità della casa d’Angiò.
Note Bibliografiche:
– Nicola Vacca, Brindisi ignorata, ed. Vecchi & C., Trani (BA), 1954
– Alberto Del Sordo, Toponomastica brindisina, il centro storico, Schena ed., Fasano (Br) 1990
When the Knights Templar met on the streets of the city
Via Templari, in memory of the knightly order headquartered in Brindisi, and where it suffered the process of its decay.
Brindisi represented the main port of departure to the Near East and the Holy Land for the Crusades. From the XII to the XIV century the city was the headquarter of many knightly orders, namely the Teutonic one, the Gerosolomitani one, the Hospitaller one, and the Templar one. The latter were dedicated to the defense of the Christianity Temple in Jerusalem. The toponymy reminds an important epoque for the city, even though it is recent, since until 1921 the street was dedicated to R. Rubini.
The Teutonic Knights were settled in the area surrounding via Templari, in particular where, today, there is the Swabian Castel built by order of Frederik the II. Not far from there, in front of the church of St. Anna, there was the S. Martino Hospital, likely managed by the same Teutonic Knights.
The Templar Knights Order was settled in Brindisi near the church of S. Giorgio, patron of the knightly orders, of the pilgrims and of crusaders. The church, as Vacca says, was probably located where today still exists the Bastion of S. Giorgio. The shelter of the Templars became a preceptory, because of the many properties that the Order had in Salento. The Order was dependent of the central house of Barletta.
As A. Del Sordo tells, “even though they were obliged to the observance of the monastic vows (poverty, chastity and obedience), Templars were authorized to receive donations and to own lands and fiefs. So, due to the considerable assets they own, Templars became in short time a real economic power, independent from any authority different from the Papal one.” When King Charles II of Anjou died, in 1309, he was succeeded by Roberto. The latter ruled the abolition of the Templar order in Brindisi, also considering what was happening in France with the King Philip the fair, who suppressed the Order to strip them of their possessions. Roberto used the guise of heresy to do the same, also because the finances of the Anjou court, as well as the ones of the Pope, were stressed by a series of wars against the Swabians.
It then started a progressive spoliation of the assets of knightly orders, which had been at the height of their economic power around the year 1300. The process ended with the trial to the Templar knights, hold in Brindisi in the church of S. Maria del Casale, where the formation of prelates had been settled on the 15th of May 1310, by invitation of the Papal Court. Later, on the 4th of June, in the Swabian Castle, inquisitors interrogated two Templars, namely Ugo di Samaya and Giovanni from Nardò, who confirmed the charges against their own Order. The Papal bull of the 22nd of March 1312 declared the suppression of the Templar Order, while the decree of the 2nd of May of the same year established the transfer of all Templars’ assets and privileges to the Hospitaller Knights. Nonetheless, many historians believe that most of those assets were left at the disposal of the Anjou Court, even though there is no documentary evidence about it.
Bibliographic notes:
– Nicola Vacca, Brindisi ignorata, ed. Vecchi & C., Trani (BA), 1954
– Alberto Del Sordo, Toponomastica brindisina, il centro storico, Schena ed., Fasano (Br) 1990