Asse di insediamento della zona militare Romana
La strada mantiene ancora il nome dato dagli antichi Romani in memoria della via Lata in Roma, attuale Via del Corso.
Quello della Via Lata è uno dei toponimi più antichi della città, attribuito con certezza dagli antichi Romani. Via Lata, infatti, a Roma era il tratto iniziale della Via Flaminia, dal Campidoglio a Piazza Colonna, poi diventata Via del Corso sul finire del XV sec.
Nicola Vacca, nella sua “Brindisi ignorata”, ci dice che
“ … la Via Lata è l’unica che, quasi per antonomasia rimane denominata latinamente Via”;
in effetti con il nome di vie, Viae, venivano indicate le strade extraurbane che partivano da Roma, mentre le strade, Strata, (cioè fatte a strati) erano quelle all’interno di un centro abitato.
Il toponimo Via Lata a Roma trae origine dalla considerevole ampiezza della strada, originariamente extraurbana (dal latino lată, latum: largo, ampio, spazioso, esteso) ed è attestato per la prima volta nei Cataloghi Regionari (dunque alla metà del IV secolo d.C.) per indicare l’intera regione.
Il Della Monaca, lo storico brindisino, ci dice anche che
“… la principale strada della città fu fatta a somiglianza della via Trionfale di Roma, detta via Lata, havendo voluto quei primi Romani che vennero ad habitar Brindisi farsi una immagine della lor patria, quanto più era possibile somigliante. Essi costrussero la via Lata che fino ad hoggi con meraviglia si prattica, e vede, sì per la lunghezza, come per l’ampiezza, e drittura, la quale dovea ragionevolmente contenere nobili, e ricche habitazioni come vero ritratto di quella via Trionfale di Roma di questo nome.”
Sulla collina dove sorge via Lata, a Brindisi gli antichi Romani costruirono il loro quartiere militare, ovvero il castrum urbano, mentre la civitas era sulla collina opposta e separata dalla mena. I castra dell’antica Roma erano accampamenti militari o caserme per i corpi militari che avevano sede in città. Si distinguevano in genere in: Castra praetoria, Castra urbana, Castra equitum singolarium, Castra misenatium, Castra peregrina.
Spesso venivano posti nei luoghi di frontiera per fronteggiare eventuali attacchi nemici. Al contrario degli accampamenti che si basavano sulle tende come alloggi, i castra avevano edifici veri e propri, essendo luoghi stanziali, dove le truppe vivevano. Sovente erano fabbricate in legno per poi evolversi in muratura. Oppure nascevano già in muratura, evolvendosi poi in città vere e proprie.
A Roma i castra urbana erano tre coorti urbane, istituite da Augusto nel 13 a.c. e riorganizzate da Tiberio, con l’incarico di mantenere l’ordine pubblico in città e al comando del Prefetto Urbano. Inizialmente furono ospitati nei Castra praetoria, in quanto utilizzati come ausiliari delle coorti pretorie per la difesa dell’Imperatore, ma da Settimio Severo in poi ebbero una propria caserma nella VII regione augustea, ovvero in Via Lata.
Ecco, quindi, che il toponimo brindisino di via Lata per volontà dei Romani sottolinea il carattere militare che all’epoca aveva l’area, in parallelo con quanto accadeva a Roma.
Note bibliografiche:
– Ministero dei Beni Culturali, Bollettino di Archeologia on line, Direzione Generale Archeologia Vi, 2015/2-3-4 – Riccardo Montalbano, La viabilità della Regio VII – Via Lata
– Nicola Vacca, Brindisi ignorata, ed. Vecchi & C., Trani (BA), 1954
– Andrea della Monaca, Memoria historica dell’antichissima e fedelissima città di Brindisi, P. Micheli, 1674
Roman military route
Via Lata, axis of the Roman military area. The street still maintains its name, given by the ancient Romans in memory of the homonymous street in Rome, today known as “Via del Corso”.
Via Lata is one of the oldest toponymies of the city, given by the Romans without doubts. Via Lata, effectively, was the initial stretch of the Via Flaminia, going from the “Campidoglio” through to “Colonna” square. In the XV century Via Lata in Roma became “via del Corso”.
Nicola Vacca, in his work “Brindisi ignorata” (Ignored Brindisi) tells that “… Via Lata is the only street that, by definition, continues to be denominated “via” in Latin language”. Effectively, the name “viae” indicates these extra-urban streets which started from Rome. On the contrary, the name “strada” (street) indicated these streets inside the town, and it originates from the Latin word “strata”, meaning “stratified”.
The toponym “Via Lata” in Rome originates from the width of the extra-urban street (from the Latin words “lată, latum”: large, wide, spacious, extended). Its use is attested for the first time in the middle of the IV century D.C. by the Regionari Catalogues, to indicate the entire region.
Della Monaca, historian from Brindisi, tells that “… the main street of the city was built in imitation of the “via Trionfale” in Rome, also called “via Lata”. Romans relocated to Brindisi aimed to make the city similar to their homeland. To this extent they built via Lata, still travelled. Its length, amplitude, and straightness reproduce via Trionfale in Rome and, like this one, it should have hosted noble and rich houses.
In Brindisi, on the hill where there is via Lata, Romans built their military headquarter, the so-called urban “catrum” (urban camp). The city (civitas), on the contrary, stand on the opposite hill, separated by the “mena”. The “castra” in ancient Rome were military camps or barracks, hosting the military corps whose headquarters were located in the city. They were distinguished in: Castra praetoria, Castra urbana, Castra equitum singolarium, Castra misenatium, Castra peregrina.
Often, the castra were situated on border zones, to face possible enemy attacks. Differently from the camps, which consisted of tents used as accommodations, the “castra” consisted of buildings, as they were static sites which hosted troops. Usually, they were made of wood, then evolving in masonry buildings. Alternatively, they were built in masonry since the beginning, then evolving into real cities.
In Rome the “castra urbana” consisted of three urban cohorts. They were instituted by August in the year 13 B.C., and then rearranged by Tiberio. They had the function of maintaining public order in the city and were led by the urban prefect. They were initially located inside the “castra praetoria” since they were used as auxiliary of the praetorian cohorts to defend the emperor. Settimo Severo gave them an own barrack in the region VII Augustea, namely via Lata.
Therefore, the Brindisian toponym “via Lata”, given by the Romans, underlines the military nature of this area in that time, in parallel with what happened in Rome.
Bibliographic notes:
– Ministero dei Beni Culturali, Bollettino di Archeologia on line, Direzione Generale Archeologia Vi, 2015/2-3-4 – Riccardo Montalbano, La viabilità della Regio VII – Via Lata
– Nicola Vacca, Brindisi ignorata, ed. Vecchi & C., Trani (BA), 1954
– Andrea della Monaca, Memoria historica dell’antichissima e fedelissima città di Brindisi, P. Micheli, 1674