Convento di S. Maria delle Grazie

La Via Appia antica nel tessuto urbano della città

Indirizzo

Via S. Margherita,3 72100 Brindisi BR

GPS

40.636952, 17.939792

Un convento abitato da una comunità di eremiti

Convento di S. Maria delle Grazie, o di S. Agostino (XIV sec.), in via S. Margherita, che molto probabilmente è la penetrazione della Via Appia antica nel tessuto urbano della città.

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Nel periodo compreso tra il sec. XI e il sec. XIV la città di Brindisi divenne principale luogo di imbarco verso Oriente per le Crociate (1096 – 1291). La scelta del porto brindisino quale imbarco preferito alla volta dell’Oriente “era logica… l’ultimo che i veneziani toccavano prima di solcare il Mediterraneo” (Ernst Hartwig).

Per questa ragione in città fiorirono numerosi conventi ed ‘ospitali’, luoghi di dimora e cura per i cavalieri e per i pellegrini diretti in Terra Santa; tra questi le sedi dei teutonici, dei templari, dei lazzariti, dei giovanniti, degli ospedalieri del Santo Spirito, dei canonici regolari del Santo Sepolcro, oltre a istituzioni locali quali gli ‘ospitali’ di San Tommaso, Tutti i Santi, Sant’Egidio e San Martino (si veda in proposito il cartello n. 22 dell’itinerario, l’Ospitale di S. Martino). Tuttavia la grandissima parte di questi complessi monastici ed ‘ospitali’ è andata distrutta.

Secondo la tradizione, il convento di S. Maria delle Grazie fin dal sec. XII è abitato da una comunità di eremiti. Notizie certe dell’esistenza del monastero si hanno a partire dal 1330, tuttavia non si sa se fossero gruppi di eremiti attivi nelle grotte del contado o se avessero assunto lo stile di vita modellato sulla regola dell’Ordine dei monaci Agostiniani che, giunti in Puglia ai primi del IV secolo come profughi dall’Africa settentrionale, a partire dal XIII sec. si diffusero capillarmente in Italia e in Europa, insieme ai Francescani e ai Domenicani.

Il complesso monastico, noto anche come Convento di S. Agostino, era ubicato in Via S.Margherita nei pressi di dove oggi è il Calvario, laddove in adiacenza sono ancora visibili i resti delle arcate del chiostro (fig. 1), una delle pochissime testimonianze architettoniche di questi complessi religiosi medievali pervenuti sino a noi. Davanti al monastero di S.Agostino, in angolo tra Via S.Margherita e Via Carmine, era anche un altro complesso monastico, quello della Chiesa del Carmine, costruita nel 1526 con un’iniziale dedica a San Rocco ed assegnata tre anni più tardi ai Carmelitani che avevano perso il loro monastero, distrutto dal terremoto del 1456. La chiesa ed il monastero annesso vennero definitivamente demoliti nel 1897.

La Via Appia antica (312 a.C.- dopo il 244 a.C.), Regina Viarum dell’antichità, è molto probabile che arrivasse in città nei pressi delle vasche limarie (fig. 3), manufatto Romano poco distante dal monastero ed oggi adiacente Porta Mesagne – costruita per volere di Federico II di Svevia nel 1243 – e poi si innestasse nel tessuto urbano cittadino seguendo il tracciato di via Carmine (anticamente Ruga Magistra, Strada Maestra) e di Via S. Margherita, alla volta del seno di ponente del porto.

Note Bibliografiche:

– Ernst Hartwig Kantorowicz, Federico II, imperatore, Milano 1978
– Centro Culturale Agostiniano, Storia agostiniana, http://historiaaugustiniana.net
– Nicola Vacca, Brindisi ignorata, ed. Vecchi & C., Trani (BA), 1954


A convent of hermits

Convent of St Maria of Mercy, also of St. Agostino (XIV century). It is located in via St. Margherita, which likely represents the urban street of Via Appia in Brindisi.

In the period between the XI and the XIV century the city of Brindisi became the main place of loading to the East for the Crusades (1096 – 1291). This choice of Brindisi as starting point was “a perfectly natural one … habitually used by the Venetians before leaving the Adriatic for the Mediterranean” (Ernst Hartwig).

For this reason, in Brindisi thrived numerous convents and “hospitals”, dwelling and recovery places for knights and pilgrims departing to the Holy Land. Among these places there were the temples of, namely: Templars, Lazzariti, Giovanniti, hospitallers of the Holy Spirit, Canons Regular of the Holy Sepulchre; and local institutions, those of: hospitallers of St. Thomas, All the Saints, St. Egidio, the Hospital of St. Martin. Nonetheless, a large part of these monastic and hospital complex has been destroyed.

According to tradition, the convent of St Maria of Mercy has been inhabited by a community of hermits since the XII century. Certain documentation on the existence of the monastery dates back to 1330. Despite it, it is unknown if it was inhabited by groups of hermits operating in the caves of countryside, or if they adopted a lifestyle based on the rule of the Augustinian Order of monks. The latter arrived in Puglia at the beginning of the IV century as refugees from Northern Africa. Since the XIII century they swarmed across Italy and Europe, together with Franciscans and Dominicans.

The monastic complex, also known as St. Augustin Convent, was located in via St. Margerita, near to where today stands the “Calvary”. In the same place is still possible to see the ruins of the arches of the cloister (fig. 1), one of the few survived architectonic pieces of evidence of these medieval religious complexes. In front of the Monastery of St. Augustin, between via S. Margherita and via Carmine, there was another monastery complex, that of the Church of Carmine, built in 1526. At the beginning it was dedicated to St. Rocco, but then it was given to the Carmelites, who lost their own monastery because of a earthquake in 1456. The church and the annexed monastery were demolished in 1897.

The ancient via Appia (312 B.C.- after il 244 B.C.), Regina Viarum in ancient times, it is likely that arrived inside Brindisi near to Roman reservoirs (fig. 3), which is not far from the monastery and today is next to Porta Mesagne, this one built by order of Frederick the II of Swabia. Probably, via Appia then arrived inside the urban fabric of the city following the path of via Carmine (in ancient times Ruga Magistra, main street) and of via St. Margherita, aiming at the Seno di Ponente of the port of Brindisi.

Bibliographic notes:

– Ernst Hartwig Kantorowicz, Federico II, imperatore, Milano 1978
– Centro Culturale Agostiniano, Storia agostiniana, http://historiaaugustiniana.net
– Nicola Vacca, Brindisi ignorata, ed. Vecchi & C., Trani (BA), 1954