Dalle strade alle storie, la città racconta
Brindisi, per via del suo porto, insenatura naturale di grandissima ampiezza, è da sempre crocevia di rotte e cammini. E’ il terminale della Via Appia antica, la Regina Viarum, prima grande arteria dell’antichità, che da Roma si snoda attraverso Benevento e Taranto. Traiano ne biforcò il tracciato a Benevento, con percorso che lambisce l’Adriatico sino a Brindisi: è l’Appia Traiana, o Via Minucia, che prosegue da Brindisi verso Otranto con il nome di via Traiana Calabra.
Da Brindisi partivano le navi alla volta della Grecia e del Medio Oriente, verso Atene e Gerusalemme.
Nel periodo delle Repubbliche Marinare, a Brindisi avevano sede stabile i Veneziani, gli Amalfitani (con le genti di Scala e Ravello), i Pisani ed i Genovesi. Fiorenti erano i traffici ed i commerci, spesso finanziati dalla comunità ebraica che ha popolato la città dal IX al XVI secolo circa. Nel periodo coloniale inglese, Brindisi è stata tappa della Valigia delle Indie: da Londra si viaggiava in treno, da Brindisi si prendeva il piroscafo per Bombay.
Di tutto ciò spesso rimane traccia nella toponomastica, nel nome di strade, piazze, quartieri e palazzi; tuttavia questo patrimonio è quasi del tutto ignorato. Sebbene negli ultimi anni ci sia stata una rivalutazione della storia della città, con scritti, mostre e convegni, poco traspare al visitatore che velocemente l’attraversa.
Naturalmente al visitatore l’informazione non manca per i grandi beni architettonici, le chiese, i castelli e i palazzi più importanti; tuttavia il patrimonio culturale stratificato da millenni offre l’opportunità di definire un nuovo itinerario culturale, che metta in luce la complessità storica della città, i piccoli segreti, le curiosità, le storie che lo stesso corpo della città ci tramanda.